Comprendere l’Assoluto si trova al centro di molti sistemi teologici. Per affrontare tale argomento non ci si deve affidare solo alla parola scritta ma anche alle testimonianze verbali.
Esaminando alcune delle caratteristiche del concetto scientologico dell’Assoluto, bisogna raffrontarle alle rigide descrizioni dell’Assoluto che prendono forma in altri sistemi teologici.
IV.I. Esistenza Personale o Impersonale
L’esistenza più elevata, ovvero l’Assoluto, ha natura impersonale, una condizione di esistenza condivisa sia dall’essere spirituale personale sia da quelle creazioni che emergono quali risultato del gioco creativo portato avanti dal sé onnipotente ed eterno.
IV.II. Continuità o Discontinuità di Comportamento tra Universo Fisico (MEST) ed Essere Spirituale
Sebbene il problema non venga sollevato in forma generica, e visto che come problema non riveste alcun interesse nella pratica spirituale, si dovrebbe riconoscere con elevato tasso di probabilità che i rapporti fra il creatore e il mondo creato (composto di Materia, Energia, Spazio e Tempo, che insieme formano l’acronimo MEST) sono interrotti; cioè, fra di essi non esiste una transizione continua e graduale. Per quanto riguarda l’Assoluto (nella misura in cui tale questione astratta, da un punto di vista pratico, rivesta interesse) esso viene considerato un’essenza immanente, che può essere realizzata dall’Essere Spirituale e che è il risultato che spetta ad ogni persona che si incammini lungo il percorso personale sul Ponte verso la Libertà Totale.
IV.III. Il Problema della Rivelazione in Scientology
La Rivelazione avviene in Scientology in tutto e per tutto grazie alla personalità, vita e libri di L. Ron Hubbard. Perciò, è compito dei membri della chiesa studiare ed applicare il suo messaggio. Da qui il motivo del continuo riferirsi ad affermazioni e testi di Hubbard. La funzione e ruolo dei testi di Hubbard durante il sermone e durante i servizi, nonché nella prassi quotidiana dei ministri e frequentatori della chiesa, è il ruolo della Rivelazione.
IV.IV. Comprensione Verbale e non Verbale dell’Assoluto
La comprensione non verbale dell’Assoluto è tipica di Scientology, in base alla teologia apofatica. La comprensione apofatica dell’Assoluto è connessa al il carattere formalmente pratico della tradizione spirituale di Scientology, che dà un’esposizione di come la si raggiunge piuttosto che darne una descrizione. Il viaggio verso più elevati stati di coscienza – che è austero nella sua forma – ha una sua unicità connessa alla teologia apofatica. Tipica della teologia apofatica è l’assunzione della fondamentale impossibilità di descrivere a parole i più elevati stati di coscienza. Inoltre, si suppone che le parole vadano solo a distorcere l’esperienza dell’Assoluto. Scientology è un esempio classico di sistema religioso apofatico.
Michael A. Sivertsev, PhD
Mosca
Luglio 1995