II. CHE COS’È SCIENTOLOGY?

Le origini di Scientology risalgono al 1930 quando L. Ron Hubbard, l’americano che sarebbe diventato il fondatore di Scientology, fece dei viaggi in Oriente e si chiese perché l’uomo vivesse un’esistenza così infelice. Nessuno era riuscito a rispondere alle sue domande, quando, da giovane, aveva chiesto da dove venisse l’uomo e dove stesse andando.

Nel 1950, Hubbard scrisse un libro su un argomento che chiamò Dianetics (“attraverso la mente”), che rappresentava la sua prima ricerca sulla mente. Il libro, Dianetics: La Forza del Pensiero sul Corpo, riscosse una grande popolarità e diventò subito un best-seller che, ad oggi, ha venduto più di 17 milioni di copie. Man mano che il movimento di Dianetics cresceva e la ricerca si estendeva dalla mente allo spirito, nacque un’altra disciplina – Scientology – e nel 1954 fu fondata la prima Chiesa di Scientology negli Stati Uniti d’America. Dianetics arrivò per la prima volta in Giappone poco dopo questa data, ma la prima penetrazione missionaria ufficiale di Scientology ebbe luogo nel 1962, data che rappresenta il vero inizio della storia di Scientology in Giappone. Il 10 settembre 1962 fu tenuta la prima conferenza ufficiale su Scientology in una sala gremita di gente.

La parola “Scientology” deriva dal latino scio, che significa “sapere nel senso più completo del termine”, e dal greco logos, che significa “studiare”.

Nel libro Scientology: I Fondamenti del Pensiero, Hubbard spiega che questa disciplina discende effettivamente dalle radici della psicologia, tuttavia si deve capire che Scientology non discende dalla psicologia attuale, ma piuttosto dalla vecchia psicologia, quella insegnata nelle religioni del mondo prima che l’essenza spirituale dello studio venisse eliminata nello scorso secolo.

Psicologia significa letteralmente “lo studio dello spirito”. La psicologia, oggi, ha perso questo significato e non studia più lo spirito o non lo riconosce come un campo degno di essere studiato. In questo senso Scientology è molto diversa poiché studia lo spirito come fa la maggior parte delle altre religioni mondiali.

Le religioni accettano generalmente che lo spirito umano sia correlato alla grande “forza vitale” di questo universo. Tuttavia è difficile definire la parola “spirito”. Alcuni sostengono che lo spirito sia in realtà la mente umana. Ma per Scientology il termine “spirito” significa “se stessi” ed è molto più della mente. Nella religione Scintoista giapponese chiamata Seicho-no-Ie, lo spirito viene indicato con un’espressione che si potrebbe tradurre come “il figlio di Dio”. Corrisponderebbe alle parole giapponesi “hime” o “hiko”. In Scientology, Hubbard ha coniato la parola thetan, che deriva dal greco e significa spirito, perché nessun’altra parola esistente avrebbe potuto descriverlo.

Le religioni accettano generalmente che lo spirito umano sia correlato alla grande “forza vitale” di questo universo. Alcuni sostengono che lo spirito sia in realtà la mente umana. Ma per Scientology il termine “spirito” significa “se stessi” ed è molto più della mente.

L’idea di coniare parole nuove per spiegare nuovi concetti che non sono espressi da parole già esistenti non è nuova per una religione. In Giappone, il Maestro Kobodaishi, fondatore del Shingon (un’antica, tradizionale e grande setta Buddista esoterica) ha coniato molte parole che era necessario avere per poter praticare la religione.

Ciononostante, in Scientology, non è stato coniato nessun neologismo per Dio. Sebbene la struttura di Dio possa non far parte dello studio di Scientology e i membri possano avere opinioni personali su cosa sia o non sia Dio, le parole usate per esso sono “Essere Supremo”, “Infinito”, “Onnipresente”, “Autore dell’universo” e, ovviamente, “Dio”.

A differenza di altre religioni, Scientology non ha dogmi particolari sulla concezione di Dio, ma permette alla persona di sviluppare una propria conoscenza riguardo al posto che Dio occupa nell’universo e nella natura delle cose. Da questo può seguire la fede. Quindi, gli studenti di Scientology non solo sembrano provenire da tutti i ceti sociali e le nazioni, ma anche da diversi retroterra religiosi. Essere membro di più di una religione è una circostanza molto comune in Giappone e in Oriente. Seguendo questa tradizione, alcuni studenti giapponesi di Scientology non abbandonano le altre religioni ma, da quello che può intuire questo autore, usano lo studio di Scientology per rafforzare il proprio impegno religioso precedente e la propria fede in Dio. Questo è un concetto abbastanza simile a ciò che si verifica nella pratica del Seicho-no-Ie, una religione Scintoista relativamente nuova che ha seguaci provenienti dal Buddismo, dal Cristianesimo e da altre fedi.

III. Scientology e l'interrelazione con altre religioni
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